La scoperta del Dna artificiale e la dura vita dei mutanti

La notizia è apparsa sull'ultimo numero della rivista scientifica Nature non più tardi della settimana scorsa: i ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla (Stati Uniti), sono riusciti a creare, per la prima volta, un batterio artificiale, in grado di riprodursi assieme al suo Dna modificato in laboratorio. Partendo dal codice genetico naturale, composto da quattro lettere, A(adenina), T(timina), C(citosina) e G(guanina), gli scienziati californiani sono riusciti ad aggiungerne 2 artificiali (x e Y), "riscrivendo" il programma genetico del batterio che ha iniziato a riprodursi nella sua nuova versione. Un risultato di portata epocale che è stato accolto con entusiasmo da tutta la comunità scientifica. Ma perché è così importante questa scoperta?

Innanzitutto perché il batterio geneticamente modificato è la prima forma di vita "aliena" della cui esistenza sul nostro pianeta siamo assolutamente certi e poi perché le applicazioni, per ora solo teoriche, di questa scoperta sono tantissime. Si potrebbe dar vita a nuovi micro-organismi artificiali programmati per ripulire l'aria, la terra e le città devastate dall'inquinamento umano oppure si potrebbero creare nuovi bio-materiali più resistenti o con caratteristiche mai osservate prima.

Tantissime sarebbero anche le possibili applicazioni sull'essere umano: dalla messa a punto di nuovi farmaci e vaccini a nuove nanotecnologie in grado di interagire con il nostro corpo. In un futuro non molto lontano saremo forse in grado di potenziare i nostri corpi e le nostre facoltà modificando il Dna umano e attribuendoci dei veri e propri "superpoteri". Proprio come i super eroi mutanti, protagonisti di film e fumetti, potremmo passare da semplici Homo sapiens a Homo sapiens superior.

Ovviamente ci si muove ancora nel campo della fantascienza anche se tutto ciò è ormai tecnicamente possibile. Come ogni nuova tecnologia questa scoperta porta con sé anche una serie di possibilità abbastanza inquietanti come il possibile l'utilizzo delle nuove forme di vita artificiali per creare armi di distruzione di massa o una loro diffusione incontrollata nell'ambiente. Gli esiti di un utilizzo distorto di questa scoperta sono imprevedibili: nessuno può sapere come si comporterebbero i mutanti una volta messo piede nel regno dell'evoluzione naturale delle specie. E' facile prevedere che ben presto ci troveremo di fronte a nuovi dilemmi etici: essere capaci di creare la vita vuol dire arrivare ad avere un controllo totale sulla natura che da creatrice dell'Uomo e del suo mondo si trasformerebbe, definitivamente, in un suo prodotto.

Comments

[4p0s3za4z9]

They suggest spelling out numerals up to ninety-nine in running text, with a gazillion exceptions for all sorts of mathematical and/or technical contexts, as well as mixing words and symbols in the same paragraph, etc.