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Nicola Castaldo

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"È da pazzi, è da savi, è bene, è male!" Ma cosa significa? Avete prima esplorato i segreti moventi di un'azione?"


Il Puzzle delle riforme finisce in caciara

Pubblicato da Nicola Castaldo su 25 Luglio 2014, 11:25am

Come si sia passati dal dialogo in streaming al muro contro muro in Parlamento nessuno lo ha ben capito. Quello che è certo è che lo scontro sulle riforme, in atto in Parlamento, è destinato ad inasprirsi. Da una parte l'ostruzionismo delle opposizioni che con una valanga di emendamenti tenta di impedire il dibattito, dall'altra la "tagliola" della maggioranza per contingentare la discussione e portare a casa il risultato. Difficile pensare che, se nulla cambia, entro l'8 agosto si possa portare a casa qualche risultato. Un altro aspetto poco chiaro di tutta la vicenda  è il rapido trasformismo di chi, entrato in Parlamento per mettere fine ai privilegi della così detta "casta", si trova ora a difendere i privilegi dei dipendenti del Senato e, in fin dei conti degli stessi Senatori accusati, fino a qualche mese fa di essere dei "morti viventi".

E allora il fuoco di fila del M5S parte con il solito Carlo Sibilia, noto per l'indole decisamente "complottista" che, dalle scie chimiche allo sbarco sulla luna, lo porta a vedere, in ogni fenomeno complesso della realtà, l'intervento di un "genio maligno" pronto a farsi beffa del popolo. Per l'occasione Sibilla ha avuto la brillante idea di paragonare il Senato italiano a Gaza e in un tweet ha scritto :

 Come se non bastasse a rincarare la dose ci ha pensato il capogruppo dei 5 Stelle al Senato, Nicola Morra:

 

 Certo nella battaglia parlamentare tutto, o quasi, è lecito e non sono certo delle parole, per quanto inopportune, a incidere sul merito della questione riforme, tuttavia bisognerebbe scegliere una linea politica un po' più chiara. Il tentativo, da parte dei 5 Stelle di migliorare il testo delle riforme, in particolare quello del Senato (che di certo non è perfetta), è sembrato, anche a molti iscritti al blog, un tentativo positivo per cercare di incanalare il cambiamento, comunque innescato, verso i binari di una maggior partecipazione popolare. Dall'ostruzionismo di questi giorni si deduce, però, la strumentalità di quel tentativo e la malafede di chi, rifiutando il dialogo fino al giorno prima, tentava solo di rientrare nei giochi all'indomani della batosta elettorale europea. Oggi Grillo dal suo blog dice, in sostanza, che le riforme sono antidemocratiche e che che Renzi è peggio di Mussolini. Ammesso e non concesso che sia vero non si capisce perché il suo movimento, entrato in Parlamento, per cambiare la vecchia politica, sia diventato il più strenuo difensore dello status quo. Lo stesso Grillo che un giorno sì e l'altro pure si auto definisce antidemocratico, è pronto ad agitare gli spettri del fascismo contro un Governo, fino a prova contraria, legittimo.

Il Puzzle delle riforme finisce in caciara
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