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Nicola Castaldo

Nicola Castaldo

"È da pazzi, è da savi, è bene, è male!" Ma cosa significa? Avete prima esplorato i segreti moventi di un'azione?"


Campania: l'emergenza infinita

Pubblicato da Nicola su 27 Settembre 2013, 09:27am

Tags: #ambiente, #campania, #emergenza, #rifiuti, #inquinamento

L'invasione della "monnezza" nel centro di Napoli ha ormai, da tempo, superato la sua fase critica e, con la scomparsa dei sacchi di spazzatura dalle strade della città,anche la fase mediatica dell'emergenza ambientale in Campania sembra aver perso di intensità.

Tuttavia al di là dei rifiuti urbani, mediaticamente più suggestivi ma meno pericolosi, i veleni dei materiali tossici interrati per anni nelle campagne fra Napoli e Caserta, continuano a saltar fuori come funghi. Proprio in questi giorni infatti le rivelazioni di un nuovo pentito, nell'ambito del processo all'ex sottosegretario Cosentino, hanno spinto le forze dell'ordine a nuovi scavi in provincia di Napoli e Caserta. Puntualmente sono saltate fuori sostanze tossiche e rifiuti speciali interrati nei campi di coltura campani ma l'opera di risanamento e bonifica dei territori interessati è ancora ferma al palo per la scarsità delle risorse economiche.

Nel frattempo oltre alla terra anche l'aria continua ad essere avvelenata, con il fenomeno dei roghi tossici che continua ad allargarsi, toccando anche territori fino a ieri considerati, a torto o a ragione, incontaminati: da qualche giorno infatti una nube tossica sta imperversando sulla provincia di Benevento. Si tratta dell'ennesimo rogo delle ecoballe custodite nel sito di stoccaggio in località Fragneto Monforte. Le numerose balle di rifiuti furono poste nel sito "momentaneamente", circa 10 anni fa e da allora,non sono più state rimosse. Il nuovo episodio di incendio doloso è durato circa 4 giorni ed è il frutto di ripetuti attacchi incendiari la cui intensità si è intensificata nonostante l'intervento delle forze dell'ordine, A causa della zona impervia e priva di strade asfaltate i mezzi dei vigili del fuoco non hanno avuto vita facile nel tentativo di arginare le fiamme per cui dall'acqua si è passati alla colata di cemento. Dopo giorni concitati e un paio di stop and go i mezzi meccanici sono riusciti a scaricare sulle fiamme il loro getto di cemento liquido e malta. Ma di certo il problema è ben lungi al'essere risolto: ora viene la parte più difficile nel tentativo di valutare i danni subiti dall'ecosistema e dall'economia agroalimentare della zona. In attesa dell'ennesima bonifica a metà il rogo potrebbe ripetersi a Benevento come in altre zone dove persiste la presenza di ecoballe quasi del tutto incustodite.

La questione rifiuti in campania rischia di essere dunque una tela di Penelope: nonostante gli interventi per fermare o limitare i danni, il territorio è ancora alla mercé di questa forma di bioterrorismo tutto occidentale e perpetuato da almeno 10 anni senza una reale presa di coscienza delle istituzioni locali, nazionali ed europee. Come se non bastasse la regione sta valutando se concedere ad alcune multinazionali del petrolio la licenza a trivellare in cerca dell'oro nero in Irpinia e nel Sannio. Di bene in meglio.

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